Studi Critici
Bruno Nardi – Novità sul «getto della corda» e su Gerione
Bruno Nardi, Novità sul «getto della corda» e su Gerione, in Saggi e note di critica dantesca, (1966), premessa alla ristampa di Francesco Santi, Spoleto 2013
Andrea Paganini, Gerione e l’Inferno dantesco: la frode, l’accordo, il volo
Gerione e l’Inferno dantesco: la frode, l’accordo, il volo
Chiamenti M. – Effigi di Dante e di Leopardi in Fellini
TITOLO:
Chiamenti M., Effigi di Dante e di Leopardi in Fellini, in “The Italianist”, n. 24, anno 2004, pp. 224-237.
ABSTRACT:
Partendo da presenze della Commedia ne La dolce vita (1960), l’autore ricorda che esse non sono, però, dimostrabili more geometrico e prende in esame quei casi in cui il riferimento a Dante si fa, invece, esplicita citazione. In Amarcord (1973), ad esempio, si menziona fin dall’inizio il «divino poeta», per arrivare poi alla celebre «scena della tabaccaia», in cui il poster di Dante, appeso alle sue spalle, sembra additare il poeta (in un incontro straniante di iconografia tradizionale, futurismo e surrealismo) come la più profonda chiave interpretativa del personaggio di Titta Biondi e di alcuni sensi latenti del film. L’articolo analizza poi, in altre opere felliniane, la presenza di Leopardi.
LINK:
No web.
CODICE:
ISSN 0261-4340
González Etxeberria J. – «I’ll be next door if you need me»: el hotel como refugio y cárcel de masculinidad en Barton Fink
TITOLO:
González Etxeberria J., «I’ll be next door if you need me»: el hotel como refugio y cárcel, in “Investigaciones Feministas”, vol. 3, anno 2012, pp. 43-59.
ABSTRACT:
Si analizzano le relazioni fra l’appartenenza al sesso maschile e lo spazio, instaurate all’interno della fictio. In seguito alla messa in crisi del mito della «mascolinità egemonica», dopo le guerre mondiali, il cinema colma la necessità sociale di un nuovo tipo di eroe (o antieroe). Esemplare, in questo senso, è il film Barton Fink (Cohen, 1991). Il viaggio intrapreso dal protagonista è un itinerarium mentis, compiuto senza mai lasciare l’hotel in cui si trova: una sorta di Inferno, i cui ospiti vengono presentati come cadaveri in decomposizione. E’ come se Fink fosse, così, uno dei pochi eletti che ha potuto vedere il mondo dei morti da vivo. Inizia qui il parallelismo con Dante e il suo viaggio nell’aldilà: in chiave noir e postmoderna, i Cohen creano il loro eroe (o antieroe) che dall’hotel-Inferno verrà traghettato dalla sua guida, Charlie, fino alla spiaggia della salvezza dove incontrerà la sua Beatrice.
LINK:
http://revistas.ucm.es/index.php/INFE/article/view/41135/39347
CODICE:
ISSN 2171-6080
D’Aquino A. – “Caro Diario”: a modern journey of purification.
TITOLO:
D’Aquino A., Caro Diario: a modern journey of purification, in “Rivista di Studi Italiani”, anno XVII, n.2, dicembre 2000, pp. 270-280.
ABSTRACT:
In Caro Diario (1993) di Nanni Moretti i riferimenti danteschi, a volte espliciti, altre volte più sottili, rappresentano una ineludibile tramatura.
Il film è tripartito e ogni sezione ha un suo titolo specifico: In vespa, Isole, Medici. Nelle prime due sezioni è tangibile la presenza del viaggio come ricerca di purificazione, in un moto di allontanamento dalla società moderna, i cui valori corrotti sono definitivamente messi in discussione. E’ un viaggio che induce il protagonista a riflettere sulla degenerazione del capitalismo e il suo fallimento.
Nella terza e ultima sezione il viaggio si traduce in una dolorosa ed estrema presa di coscienza: il protagonista scopre di essere malato di cancro. Conoscenza che deve però alla medicina orientale: quella occidentale non si mostra neppure in grado di fare una diagnosi corretta.
LINK:
http://www.rivistadistudiitaliani.it/articolo.php?id=755
CODICE:
ISSN 0516-6551
Schildgen B.D. – Dante as political visionary in contemporary cinema: Sean Meredith’s “Dante’s Inferno” and Jean-Luc Godard’s “Notre Musique”.
TITOLO:
Schildgen B.D., Dante as a political visionary in contemporary cinema: Sean Meredith’s Dante’s Inferno and Jean-Luc Godard’s “Notre Musique”, in Rivista di Studi Italiani, vol. XXIX, n. 1, Giugno 2011, pp. 359-373.
ABSTRACT:
Due film distanti tra loro per regia, storia, e contenuti: un francese e un americano accomunati dall’interesse per la materia dantesca.
Si analizza Notre Musique (2004) di Jean-Luc Godard e la presenza dei versi della Commedia usati come denuncia dell’orrore della guerra nel XX secolo, a partire dal più recente conflitto bellico: la guerra in Bosnia. Godard attualizza l’Inferno dantesco nella realtà bellica del secolo passato, mostra, con i versi di Dante, l’abominio delle guerre. Il canto XXVIII dell’Inferno è il riferimento testuale per le riflessioni sulla guerra, condensate in sette minuti di immagini di repertorio sulle guerre del XX secolo affiancate tra loro con il metodo dell’accumulatio.
Dante’s Inferno (2007) di Sean Meredith è invece un film d’animazione con marionette di carta. Un diario di viaggio cupamente comico nel mondo urbano sotterraneo, che denuncia l’alienazione umana nella realtà capitalistica occidentale. E’ una tagliente satira che permette di affiancare ai personaggi del poema dantesco persone note della contemporaneità: John Kennedy, Marilyn Monroe, Heinrich Himmler, George Sand etc. Il testo dantesco rimane il filo conduttore della storia in una cruda modernizzazione delle coordinate spaziali e temporali.
LINK:
http://www.rivistadistudiitaliani.it/articolo.php?id=1566
CODICE:
ISSN 0516-6551
Phillips E. P. – Adaptations of Dante’s Commedia in popular american fiction and film.
TITOLO:
Phillips E. P., Adaptations of Dante’s Commedia in popular american fiction and film, in 제17권 2호, Sogang University Press, Seoul 2009, pp.197-212
ABSTRACT:
Una rapida carrellata sull’influenza di Dante nella letteratura e nel cinema occidentale. Muove dal romanzo di Mathew Pearl The Dante Club (2004), ambientato nel 1865, l’anno in cui Longfellow stava traducendo la Commedia a Boston. All’interno di questa cornice storica sono presenti una serie di omicidi contro esponenti dell’intellighenzia di Harvard, rispondenti alle regole del contrappasso.
L’autore si sofferma poi su Seven (1995) di David Fincher, storia di un killer che ucciderà le sue vittime, ognuna delle quali si è resa rea di un peccato capitale, seguendo una sua personale applicazione della legge del contrappasso.
L’ultimo film preso in esame è What dreams may come (1998) di Vincent Ward in cui Inferno e Paradiso sono analizzati nella loro molteplicità di rimandi danteschi.
LINK:
http://hompi.sogang.ac.kr/anthony/mesak/mes172/Phillips.pdf
CODICE:
no code.
AA. VV. – Dante, Cinema and Television
TITOLO:
AA.VV., Dante, Cinema and Television, (a cura di) Amilcare A. Iannucci, University of Toronto Press, Toronto 2004.
ABSTRACT:
Si analizza l’influenza diretta e indiretta che Dante ha avuto sul cinema e sulla televisione, divenendo punto di riferimento e di continua ispirazione per molte generazioni. Il volume è una raccolta di undici saggi redatti in occasione di due conferenze, una presso la UCLA e la seconda presso la Toronto University. I saggi, dopo quello introduttivo di Iannucci sul rapporto Dante ed Hollywood, si concentrano su varie tematiche, dalla realtà italiana del cinema muto e dell’avvento televisivo, con i saggi di Vittoria Colonnese Benni e Rino Caputo, ad analisi cinematografiche come nel saggio di Jhon P. Welle in cui ci si sofferma sull’Inferno (1911) della Milano Films, e analisi del mutamento e delle influenza sul linguaggio cinematografico nei film del dopoguerra nel lavoro di Margherite R. Waller. Amplio è lo spazio dedicato al rapporto di vari registi con la materia dantesca, da Pasolini nei saggi di Gabrielle Lesperance e Patrick Rumble, a Antonioni in Victoria Kirkham e Fellini nel lavoro di Guido Fink. Gli ultimi saggi sono dedicati invece al problema della traduzione di Dante nelle moderne arti visive del cinema e televisione, come nel lavoro di Bart Testa che individua nella distanza temporale che separa Dante dal pubblico moderno il maggior problema di traduzione, all’analisi dell’esperimento di Greenaway di cui si occupa invece Andrew Taylor. Interessanti sono poi due lavori che si occupano dell’influenza culturale di Dante, il primo di John Tulk riguarda il cinema canadese, il secondo di Dennis Looney analizza invece l’influenza dantesca sulla cultura Afro-americana attraverso i film di Spencer Williams.
LINK:
http://www.youtube.com/watch?v=XPKz9O3j0Qk
CODICE:
ISBN 0-8020-8601-2