1922 – Dante nella vita dei tempi suoi
<< Torna all'elencoTitolo originale: Dante nella vita dei tempi suoi
Regia: Domenico Gaido
Paese: Italia
Anno: 1922
Genere: drammatico
Durata: 81 minuti
Colore: bianco e nero
Audio: muto
Soggetto: Valentino Soldani
Sceneggiatura: Valentino Soldani
Fotografia: Carlo Montuori, Emilio Peruzzi
Scenografia: Giuseppe Castellucci, Carlo Bonafede
Produzione: V.I.S., Firenze
CAST
Dante Alighieri: Guido Maraffi
Segna de’ Calligai: Amleto Novelli
Cornella dei Lottaringhi: Diana Karenne
Corso Donati: Armando Cresti
Monalda de’ Calligai: Celeste Paladini-Andò
Lippo de’ Calligai: Vittorio Evangelisti
Beatrice: Perla Lottini
Ristora della Sarnella: Gino Soldarelli
Guido Novello: Totò Lo Bue
Conte Ugolino della Gherardesca: Eugenio Gilardoni
Spinello dei Lottaringhi; Ruggero Barni
Fiamma Donati: Gemma Donati
Costanza della Sarnella: Adriana Benvenuti
TRAMA
A Firenze, il patrizio Corso Donati si oppone alla fazione dei popolani, tra i quali è Dante. Corso Donati induce i Lottaringhi e i Callegai a porre fine alla loro lunga contesa e a stringere un patto suggellato dalle nozze tra Segna de’ Calligai e Coronella, sorella del capo dei Lottaringhi, Spinello. Ma Coronella, che è monaca, rifiuta le nozze; Corso, introdottosi con violenza nel convento, la rapisce e la costringe a sposare Segna: ma Coronella minaccia il suicidio se verrà profanata. Nel frattempo, Spinello dei Lottaringhi vaga per l’Italia nel tentativo di pacificarla; ma il suo sogno non si realizza: muore mentre cerca di indurre Arrigo VII a divenire monarca dell’Italia Unita. A Firenze, intanto, le file ghibelline si sono riunite, infiammate dalla parola di Dante. Quando Segna torna, la vecchia Monalda, ricordandogli i colpevoli amori di Paolo e Francesca, e riferendosi a Coronella e Lippo, ordina al nipote di uccidere la moglie e il fratello. Segna, in preda alla follia, li uccide raccogliendo poi, dalla moglie agonizzante, un bacio di quell’amore che gli aveva sempre negato in vita. La morte di Corso Donati in battaglia e quella di Dante, colpito dalla malaria mentre si trova a Ravenna per scongiurare la guerra con i Veneziani, chiudono la storia. Il figlio di Dante, dopo affannose ricerche, trova – dopo che una visione notturna lo illumina – gli ultimi canti del Paradiso, nascosti nella finestra della stanza del poeta.
NOTE
Il film fu girato interamente a Firenze per celebrare il sesto centenario dantesco (1921). L’uscita tardiva fu causata da problemi economici della V.I.S. che, al termine delle riprese, fu messa in liquidazione. Esso fu associato, dal 1925, a La mirabile visione nell’ambito del programma educativo del fascismo.