Titolo originale: Skärseld (Purgatorio)
Regia: Michael Meschke, Orhan Oguz
Paese: Svezia
Anno: 1975
Genere: Drammatico
Durata: 82 minuti
Colore: Colore
Audio: Svedese
Sceneggiatura: Michael Meschke
Produzione: SFI (Svenska Film Institut)
Dante: Jan Blomberg
Beatrice: Inger Jalmert-Moritz
Virgilio: Åke Nygren
Francesca da Rimini: Lilian Dahlgren
Ulisse: Seth Nilsson
Matelda: Carina Rosén
Gemma Donati: Ing-Mari Tirén
Conte Ugolino della Gherardesca: Jonas Uddenmyr
Brunetto Latini: Georg Årlin
La figura di Dante Alighieri viene rivisitata come emblema dello scrittore d’opposizione all’interno della società occidentale contemporanea. Il film procede sul contrappunto fra la narrazione dantesca del mondo dei morti e l’odissea psichiatrica di uno scrittore “non pubblicabile”. Questi rivive il viaggio dantesco sotto forma di ricorrenti allucinazioni che segnalano un processo di identificazione con il poeta fiorentino. Sono numerosi i temi che si intrecciano: la malattia mentale, il rapporto con la morte, la condizione delle società occidentali; e sono diversificate e complesse le componenti figurative di cui il film si avvale. Centrale è la riflessione sulla posizione debole dell’intellettuale di fronte alla Storia: «ho bisogno di armi più efficaci delle parole». Ma è anche l’enunciazione di una “filosofia della speranza”: il mondo è una sorta di Purgatorio, dove le sofferenze della lotta hanno senso poiché la lotta è vita.