Titolo originale: Mamma Roma
Regia: Pier Paolo Pasolini
Paese: Italia
Anno: 1962
Genere: Drammatico
Durata: 102 min
Lingua: Italiano
Soggetto: Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti
Montaggio: Nino Baragli
Musiche: Antonio Vivaldi, dirette da Carlo Rustichelli
Produttore: Alfredo Bini
Produttore esecutivo: Alfredo Bini
Casa di produzione: Cineriz
Distribuzione in italiano: Cineriz
Anna Magnani: Roma Garofolo
Ettore Garofolo: Ettore Garofolo
Franco Citti: Carmine
Silvana Corsini: Bruna
Luisa Loiano: Biancofiore
Paolo Volponi: il prete
Luciano Gonini: Zaccaria
Vittorio La Paglia: il signor Pellissier
Piero Morgia: Piero
Leandro Santarelli: Begalo, il Roscio
Emanuele di Bari: Gennarino il Trovatore
Antonio Spoletini: un pompieretto
Nino Bionci: un pittoretto
Roberto Venzi: un avieretto
Nino Venzi: un cliente
Maria Bernardini: la sposa
Santino Citti: padre della sposa
Mamma Roma è una prostituta romana decisa a cambiare vita. L’occasione le si presenta quando il suo protettore, Carmine, convola a nozze e, di fatto, la libera da ogni legame di possesso. Mamma Roma ha un figlio, Ettore, ignaro della professione della madre, per il quale pare disposta ad atti di amore smisurato. Donna di grande temperamento e di inesauribile forza, con i soldi risparmiati, allestisce un carretto di verdura in un mercato di piazza e si trasferisce con il figlio in un piccolo appartamento alla periferia di Roma. Qui, secondo i sogni della madre, Ettore potrà ottenere il riscatto della propria condizione di sottoproletario e trovarsi un lavoro rispettabile.
Ettore cresce nel nuovo ambiente, legandosi ad una compagnia di borgatari che organizzano piccoli furti. Si invaghisce di Bruna, una ragazza più grande di lui e con un figlio e inizia una relazione con lei. Mamma Roma decide di interrompere il rapporto e, con un inganno, ottiene che il figlio venga assunto in una trattoria di Trastevere. Pare riuscire nel suo intento quando ricompare Carmine che la costringe a prostituirsi di nuovo. Quando viene a sapere da Bruna del mestiere della madre, Ettore rientra nel brutto giro della piccola malavita. Arrestato per aver rubato una radiolina a un ricoverato d’ospedale, morirà invocando la madre, legato a un letto di contenzione. Appena saputo della sorte del figlio, Mamma Roma corre a casa e si getta, disperata, sul letto di Ettore abbracciando i vestiti usati del figlio; tenta poi di gettarsi dalla finestra della stanza, ma viene fermata in tempo.